Alla Pertini di Savona: la pellicola «It» è vietata ai minori. La preside convoca l’insegnante
La professoressa di Francese proietta agli alunni undicenni di prima media il film horror «It», vietato ai minori di 14 anni
(negli Usa il veto è stato esteso fino ai 17), e in classe si scatena
il terrore. Mentre a casa, tra le famiglie, poche ore dopo, esplode la
protesta. Protagonisti dell’avventura sono gli studenti di una prima
media dell’Istituto Pertini, in via Caboto, dove, tra
il panico di alcuni ragazzi e la rabbia dei genitori per la scelta
didattica discutibile, toccherà ora al preside fare chiarezza. La vicenda risale a giovedì scorso, quando la docente di classe, Gisella Giordano, chiamata a coprire un’ora di supplenza all’interno della sua classe, probabilmente per alleggerire la mattinata (sarà lei a chiarire i fatti, ndr), decide di accendere la lavagna multimediale connessa a Internet.
L’intenzione è quella di individuare e proiettare un film da vedere
insieme. Peccato che la scelta, per motivi ancora tutti da spiegare, sia
finita sulla pellicola il cui protagonista è Pennywise, il clown danzante più spaventoso del cinema. Si tratta del film «It», tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King
e uscito nelle sale lo scorso ottobre. Un horror dove convivono città
maledette e sensi di colpa dettati dal male; entità mutanti, angoscianti
e ossessive. Secondo il racconto dei presenti, le scene avrebbero turbato molti studenti determinato veri stati di panico tra alcune ragazze, uscite dalla classe terrorizzate.
Descrizioni che non hanno lasciato indifferenti i genitori, al punto da
scrivere al dirigente scolastico, Domenico Buscaglia, per riferire
l’accaduto e chiedere spiegazioni. «Il film in questione è stato classificato dalla Commissione per la Revisione cinematografica come vietato ai minori di 14 anni
– hanno scritto le rappresentanti di classe-. La visione, tuttavia, è
stata avvalorata, nonostante i ragazzi avessero fatto presente alla
docente che la visione non era indicata per l’età della classe. Alcuni
alunni sono spontaneamente usciti dalla classe, restando sotto il
controllo della bidella del piano, per evitare di assistere alla visione
del film, che incuteva loro paura e angoscia».
Ora i genitori vogliono sapere perché: «Chiediamo
spiegazioni sulla scelta pedagogica ed educativa intrapresa dalla
docente. Inoltre chiediamo come tecnicamente le sia
stato possibile ricercare e proiettare materiale non idoneo all’età
della classe usufruendo di uno strumento didattico, quale la lavagna
multimediale», i quesiti rivolti al preside. Una situazione a cui
Buscaglia ha potuto rispondere solo in modo parziale, essendoci lo
«stop didattico».
«Ho convocato la docente – ha detto il dirigente -
la ascolterò per confrontare la sua versione con quella dei genitori. E
se necessario sentirò anche la versione degli studenti. Infine,
se riterrò di dover avviare un procedimento disciplinare, la docente
sarà comunque tutelata dall’iter previsto con la possibilità di spiegare
e verbalizzare la sua personale visione dei fatti».
Fonte: La Stampa
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