12 ore di buio

venerdì 17 febbraio 2017

Venerdì 17: le origini del mito

Quanto c'è di vero?

 




Portatore di sventura, terrore dei popoli, c’è chi cerca di scongiurarlo con amuleti e portafortuna, c’è invece chi non esce proprio di casa. La paura della sfortuna e la superstizione coinvolge un po’ tutti, e


almeno una volta – e forse anche più di una – si sono sentite dire frasi tipo: “Io non ci credo, ma non si sa mai”, magari da persone che tengono strette a se corni napoletani o fanno bizzarri riti scaccia-malocchio. Ebbene si, oggi è Venerdì 17, una delle giornate più infauste del calendario. Mentre molti, però, tremano in casa per sfuggire dalla sfortuna, molti altri si chiedono come mai una semplicissima data susciti tanta superstizione e, sopratutto, da quando il giorno venerdì 17 sia diventato un giorno sfortunato.


Le origini. Sono dubbie ed incerte. Nell’Antico Testamento della Bibbia, specificamente nella Genesi, il 17 è il giorno in cui inizia il diluvio universale; nel Nuovo Testamento invece il Venerdì è il giorno in cui Gesù muore sulla croce. D’altro canto invece bisogna dire che il giorno Venerdì 17 è un giorno infausto solo in Italia: in Spagna, Grecia e in America Meridionale, ad esempio, il giorno della sfortuna è venerdì 13, mentre per i paesi anglosassoni è Martedì 13. Dunque la sfortuna del venerdì 17 deve avere un’origine italica: nell’antica Roma sulle lapidi delle tombe era d’uso apporre l’epigrafe “VIXI”, ovvero “ho vissuto, vissi”, che è l’anagramma di XVII – 17 in numeri romani. Ecco come la cultura popolare avrebbe tramutato il verbo latino in numero, leggendo nel 17 un qualche segno infausto.


La sfortunata dicitura potrebbe ricondurre anche alla Battaglia della foresta di Teotoburgo del 9 dC, combattuta nella Bassa Sassonia, l’odierna Germania. Ricordata come Clades Variana dai latini, fu -ad eccezione della Battaglia di Canne in Italia – la più grave disfatta delle truppe romane: tre intere legioni – la Diciassettesima, la Diciottesima e la Diciannovesima – furono totalmente distrutte. La battaglia ebbe gravissime conseguenze nella storia dell’Impero Romano, perché fu ciò che convinse Augusto, allora settantaduenne, a non tornare più in Germania e a stabilire il confine massimo dell’Impero lungo il corso del fiume Reno. La sfortuna del numero 17, proverrebbe proprio dalla 17° Legione, il cui numero non fu più attribuito a nessun’altra.


Oggi. Sopravvivendo nella Smorfia Napoletana come simbolo di disgrazia, il ‘potere’ del numero 17 è giunto fino ai nostri giorni, e continua a suscitare paura e a produrre scongiuri di ogni tipo, ma non solo. Ci sono molti che ritengono invece che il giorno Venerdì 17 sia un giorno molto fortunato, adatto a lanciarsi in molte avventure ed imprese. Andando contro la cultura popolare, riescono a sfatare questo mito, che come si è visto non ha un fondamento storico preciso.


Di questo atteggiamento ne è portavoce il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo sulle Affermazioni del Paranormale – ndr), che si occupa dal 1989 di promuovere l’indagine scientifica e lo scetticismo razionale, volti a dare una spiegazione ai fenomeni cosiddetti paranormali. Dal 2009 il CICAP proclama alle ore 17:17 di ogni Venerdì 17 la Giornata Anti-Superstizione, con eventi in tutta la penisola volti a sfatare miti fondati sulla superstizione popolare.


Fonte: 21secolo.news

 

Nessun commento:

Posta un commento