La statunitense Karen Jerzyk ha cercato di rappresentare nelle sue immagini il dolore per la morte del padre, creando atmosfere spettrali in edifici disabitati
Karen Jerzyk è una fotografa residente a Boston,
Stati Uniti. Dopo la laurea, i suoi genitori le hanno regalato la prima
macchina fotografica, che ha inizialmente utilizzato per ritrarre gruppi
musicali,
prima di passare nel 2009 a qualcosa che rappresentasse
maggiormente la sua interiorità.
Secondo quanto racconta lei
stessa, “la mancanza di fondi mi ha costretto a essere creativa e a
usare il mondo intorno a me. Avevo visto una foto di un teatro in un
manicomio abbandonato tramite una ricerca su internet, e mi sono subito
innamorato di quell’immagine. Non avevo idea che esistessero posti come
quello”.
Qualcosa
è poi ulteriormente cambiato nel 2011, quando il padre della
fotografa è morto improvvisamente, il che l’ha gettata in una profonda
depressione, che dopo un lungo periodo di blocco ha deciso di combattere
riconnettendosi con la sua arte e utilizzandola per rappresentare le
sue emozioni.
Tutto questo è confluito nella serie fotografica Last Days on Earth,
in cui alcuni edifici abbandonati come case, chiese e teatri sono stati
utilizzati al fine di farli diventare veri e propri set di scatti che
sembrano usciti da un film horror, con protagonisti donne e bambini
truccati e abbigliati per l’occasione.
Chi volesse esplorare il mondo di Jerzyk può farlo visitando il suo sito.
Fonte: tpi.it
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