12 ore di buio

sabato 21 gennaio 2017

Signor Freeman...abbiamo un problema...

Chi di voi non conosce questo simbolo?

Rieccoci a parlare di un grande successo videoludico del passato: Half Life. Sviluppato dalla Valve Software e pubblicato da Sierra On-Line nel 1998, il gioco adopera una versione pesantemente 

modificata (chiamata GoldSrc) del motore grafico di Quake. L'innovazione che Half Life porta negli sparatutto in prima persona è essenzialmente la straordinarietà della trama, cambiando le abitudini dei successivi giochi dello stesso genere. Inoltre, fino al 2005, è stato nominato Miglior gioco di sempre per PC da PC GAMER. Tuffiamoci nel suo universo distorto ed intricato. Partiamo subito raccontando la trama del gioco (fonte Wikipedia):
Il gioco è ambientato in un'area remota del Nuovo Messico nella struttura di ricerca di Black Mesa Research Facility, un complesso immaginario che condivide diverse similarità con l'Area 51. Il protagonista del gioco è un fisico teorico di nome Gordon Freeman, sopravvissuto ad un esperimento andato storto a causa di un'imprevista cascata di risonanza che apre uno squarcio dimensionale, il quale devasta per gran parte la struttura e permette ad alieni provenienti da un altro mondo - conosciuto come Xen, il mondo di confine - di avere accesso al complesso.
Mentre Freeman cerca di scappare dalla struttura in rovina e raggiungere la superficie per cercare aiuto, presto scoprirà di dover combattere contro più forze: non solo quella aliena, ma anche contro una spedizione militare inviata sul posto dal governo per eliminare gli alieni e l'intero team di scienziati, con l'obiettivo di insabbiare la vicenda; inoltre ci saranno i Black-Ops, agenti indipendenti con l'obiettivo di eliminare tutte le creature presenti e far saltare in aria il sito con armi nucleari. Nel corso del gioco, una misteriosa figura, spesso chiamata come "l'uomo con la valigetta" (o G-Man per gli anglosassoni) mai nominata o identificata, appare regolarmente, apparentemente monitorando e seguendo i progressi di Freeman. Fondamentalmente, grazie alla cooperazione fra il gruppo di scienziati e le guardie della struttura, il protagonista deve avventurarsi fra una moltitudine di settori per raggiungere il complesso Lambda, dove alcuni scienziati sopravvissuti lo teletrasporteranno sul mondo alieno di Xen, nel quale dovrà uccidere Nihilanth, la creatura che permette alla breccia dimensionale di rimanere aperta.

Detto questo, passiamo ad una più minuziosa analisi. Quando giocai ad Half Life per la prima volta non ero certo uno sbarbatello (venivo da anni di Redneck Rampage, Wolfstein 3D, Doom, Heretic, Quake, Duke Nukem 3D, ecc...) ma quando partì l'introduzione al gioco, calma e ben costruita, rimasi a bocca aperta: per la prima volta, uno sparatutto 3D aveva una vera e propria trama raccontata nei minimi dettagli e un'introduzione degna di un film (stiamo parlando del 1998). Il viaggetto sulla funicolare mi aiutò a carpire le reali potenzialità di quel prodigio videoludico. Quando il gameplay si fece più "vibrante" (ovvero dopo che succede tutto quel cavolo di casino con l'esperimento andato male e l'apertura dello squarcio dimensionale), tutto divenne molto più intuitivo. All'inizio mi sono imbattuto in quei fastidiosi ragnetti, armato solo di un misero piede di porco fino ad arrivare all'apoteosi della mia paura più grande: quello stramaledetto alieno chiamato Tentacle. Vi giuro che quel bastardo mi faceva rabbrividire, con il suo incessante battere degli artigli contro le piastre metalliche dei vari supporti che dovevi attraversare distraendolo con bombe a mano (Tentacle era cieco ma in compenso aveva un ottimo udito: perciò, ogni volta che sentiva un rumore da qualche altra parte, dirigeva lì i suoi artigli)

Ecco lo stronzo che mi ha terrorizzato per anni

Man mano che il mio equipaggiamento diventava ben fornito e completo, avevo meno paura di addentrarmi nei vari siti della Black Mesa, armato di tutto punto a caccia di alieni. Insomma, per farla breve, Half Life è stata una delle esperienze più complete vissute con un videogioco. C'era tutto: paura, azione, trama bellissima, personaggi ben caratterizzati. Non ci volle molto prima di impersonarmi in Gordon Freeman e combattere gli alieni, tentando disperatamente di chiudere il varco dimensionale. Il seguito di questo videogioco, secondo me, non è mai stato all'altezza del predecessore e non mi ha trasmesso la stessa inquietudine del primo Half Life. Per un appassionato di videogiochi, credo sia un capitolo fondamentale da giocare per la vostra esperienza da gamer. Allora che aspettate? Entrate anche voi nel fantastico mondo di Half Life (buona fortuna con Tentacle).

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